Negli ultimi anni si sente parlare molto di DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) ma cosa sono?

DSA e’ l’ acronimo di Disturbi Specifici Dell’ Apprendimento e sta ad indicare una specifica categoria di disturbi che si manifesta con il disturbo di lettura (dislessia), di correttezza ortografica della scrittura (disortografia), il disturbo della abilità’ grafo-motoria (disgrafia) ed il disturbo delle abilità’ di calcolo e logico-matematiche (discalculia).

Le cause sono dovute a disfunzioni neurobiologiche ed il sistema familiare e scolastico se non a conoscenza e  preparato per questi disturbi  possono contribuire alla difficoltà’, già esistente, del percorso di apprendimento del bambino.

Un genitore inizia ad accorgersi chiaramente  che qualcosa non va quando il bambino si avvicina alla scrittura e alla lettura alla prima elementare ma le avvisaglie iniziano sin dalla scuola materna. Ci sono bambini che hanno disturbi del linguaggio sin da piccolini  oppure bambini che parlano normalmente ma che non riescono ad imparare e a ricordare canzoncine e filastrocche.

E’ di fondamentale importanza sapere che questi disturbi non significano ritardi intellettivi o poca intelligenza, qui l’intelligenza non e’ assolutamente toccata.

Ci tengo particolarmente a ricordare e spiegare questa cosa perché’ purtroppo pur essendoci tanta informazione riguardo i dsa c’e’ altrettanto tanta disinformazione o ignoranza e ciò’ crea  comportamenti non adeguatamente supportivi per il bambino da parte dei genitori o di alcuni insegnanti.

E’ importante, inoltre, dare tutte le informazioni necessarie ai genitori  dei bambini con dsa perché’ saranno loro che aiuteranno i loro bambini nella crescita emotiva e sociale e li aiuteranno a reagire alle iniziali difficoltà’.

Faccio un esempio:

Se i genitori di Francesco vedono che il proprio figlio fa fatica ad essere concentrato, non riesce a leggere, dimentica i numeri o non sa gestire il tempo a disposizione per studiare e iniziano a chiamarlo svogliato o a chiedergli perche’ non e’ come gli altri, Francesco inizierà’ a sentirsi diverso, a credere di non essere bravo, a vergognarsi delle sue diverse abilità’ e la sua autostima non avrà’ il giusto supporto.

Se i genitori di Francesco notano che ci sono chiare difficoltà’ e lo portano da uno psicologo o neuropsichiatra e scoprono i segnali di dislessia e discalculia e problemi attentivi, che sono disturbi e non una malattia, iniziano a seguirlo in modo adatto al suo disturbo e lo aiutano a comprendere che ci sono tecniche che possono aiutarlo a studiare e a superare le difficoltà’ che possono spaventare ma che si superano.

La risposta emotiva e scolastica di Francesco, molto probabilmente, sarà’ in armonia con la voglia di apprendere le giuste tecniche di apprendimento per essere se stesso ed imparare tutto ciò’ che vorrà’.

Ovviamente non sto giudicando il comportamento dei genitori, tutt’altro, sono infatti fortemente convinta che anche i genitori meritano il giusto supporto e la giusta conoscenza di questi disturbi così’ da imparare come aiutare  il loro bambino.

Spesso crediamo che tante ore di studio, il voto più’ alto, la competizione continua siano l’unica risposta al giusto apprendimento e invece no; imparare e’ un processo di conoscenza che avviene lentamente col tempo e con l’esperienza, prima di chiedere che voto ha preso il nostro bambino possiamo chiedergli: “cosa hai imparato, cosa ti è’ piaciuto e cosa avresti voluto chiedere per capire meglio?”.

Ho conosciuto genitori stanchi e arrabbiati perché’ il proprio figlio era diverso, non aveva voti alti, aveva bisogno di mappe concettuali o video per comprendere una spiegazione o l’argomento discusso  oppure un audiolibro  per studiare.

Ho conosciuto anche genitori che hanno superato i dubbi e le paure e hanno scoperto le doti dei loro bambini e li hanno aiutati a credere in se’ stessi.

Cari genitori, capisco i vostri dubbi e le vostre paure, ma sappiate che avete gemme preziose che diventeranno gli adulti che state aiutando a crescere, accettateli, amateli e supportateli, il mondo e’ dei coraggiosi non di chi prende il voto più’ alto a scuola.

“I genitori devono essere affidabili, non perfetti. I figli devono essere felici, non farci felici.” (Madre Teresa di Calcutta).